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Conoscere le regole e procedere con metodo per affrontare le cause più complicate

L'avv. Barbini di Studio Novus difende un'imprenditrice veneta in una delicata causa di diritto bancario.

Un processo inizia ben prima di essere davanti al giudice, e sapere chi ha il dovere di portare un certo tipo di prova è una questione fondamentale che può decidere le sorti della contesa ancor prima che cominci.

Casi apparentemente scontati possono essere ribaltati da chi conosce bene le regole ed è preciso e attento nella loro applicazione.

Soprattutto in casi complessi come nei rapporti di garanzia bancaria, in cui i soggetti in gioco sono molteplici e di diversa natura.

È proprio in un caso di questo tipo che l’Avv. Barbini di Studio Novus ha fatto valere le ragioni di un’imprenditrice veneta di fronte al giudice.

Un facoltoso imprenditore trevigiano aveva chiamato in causa l’imprenditrice, sostenendo che entrambi fossero co-fideiussori.

Come scritto nella sentenza del 5 agosto 2019, l’Avv. Barbini ha portato in evidenza come chi accusava l’imprenditrice avesse intentato causa in modo avventato, perché non aveva depositato agli atti la copia della cofideiussione e non aveva chiesto all’istituto bancario garantito i documenti necessari a sostenere la propria versione dei fatti prima di agire in giudizio.

Per dimostrare il coinvolgimento dell’imprenditrice, era stata presentata infatti soltanto una lettera della banca che la indicava nel ruolo di co-fideiussore.

Una lettera di questo tipo, però, non ha valore di prova certa. Infatti si tratta di una scrittura privata proveniente da un soggetto terzo estraneo alla lite (la banca).

La sentenza è stata anche pubblicata integralmente nella prestigiosa banca dati Pluris (clicca qui per leggere l’estratto della sentenza).

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