Bonus Benzina

Bonus Benzina e Fringe Benefit: come funzionano

Il bonus di 200 euro è esente da imposizione fiscale ed è da considerarsi aggiuntivo rispetto a quanto già previsto dal Tuir

Il Bonus benzina

Con il Decreto Ucraina, nel 2022 è stato previsto un bonus benzina per i lavoratori dipendenti (compresi gli apprendisti e i soci di cooperative di produzione e lavoro che hanno anche un rapporto di lavoro subordinato) fino ad un massimo di 200 euro, erogato dai datori di lavoro privati, compresi studi professionali ed enti del terzo settore, esclusivamente su base volontaria.

La scelta dei lavoratori ai quali erogare il beneficio può essere effettuata anche ad personam e senza necessità di un preventivo accordo contrattuale.

Il bonus è esente da imposizione fiscale ed è da considerarsi aggiuntivo rispetto a quanto già previsto dal Tuir.

Il decreto aiuti bis

Con il Decreto Aiuti Bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 09 agosto 2022, il limite di importo esente da imposizione fiscale è stato alzato da 258 euro a 600 euro per l’anno 2022.

Questo permette di raggiungere l’importo esente totale di 800 euro di cui 200 euro destinati all’acquisto di carburante.

La messa a disposizione dei buoni dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2022.

Ma cosa sono e come funzionano i fringe benefit?

Fringe Benefit, una forma di retribuzione vantaggiosa

I fringe benefit sono una forma di retribuzione non in denaro, consistente in beni o servizi di cui il lavoratore può usufruire gratuitamente o a condizioni più vantaggiose rispetto a chi si rivolge al mercato per acquistarli.

I fringe benefit possono essere a favore del lavoratore dipendente, del suo coniuge o dei familiari a suo carico.

Tra i fringe benefit più utilizzati: il telefono cellulare, il computer portatile o tablet, i buoni pasto, buoni carburante e l’automobile aziendale.

Vantaggi per dipendenti e imprese

Perché i fringe benefit sono interessanti dal punto di vista fiscale?

Beni e servizi erogati al lavoratore non concorrono alla formazione del reddito entro la soglia di € 258,23 annui. Quindi, se si rispettano questi limiti, i fringe benefit non vengono tassati.

Se il limite viene superato, l’importo concorre integralmente alla formazione del reddito.
Fermo restando, per alcuni beni, speciali criteri di determinazione forfetaria dei valori da assoggettare a tassazione e che non rientrano nell’importo dei € 258,23.

Ad esempio, la somministrazione di vitto da parte del datore di lavoro non concorre alla formazione del reddito fino all’importo giornaliero di 4 euro se cartacei o 8 euro se in forma elettronica.

Come anticipato, con il Decreto Aiuti Bis, la soglia di 258,23 euro è stata portata a 600 euro per l’anno 2022.

Quali sono i vantaggi per l’azienda?

I fringe benefit possono essere uno strumento per aumentare il livello di soddisfazione del personale, l’attaccamento all’azienda e la produttività. Permettono di migliorare il clima aziendale, riducendo l’assenteismo e il turnover.

È vero che i fringe benefit sono un costo per l’impresa, ma le spese sostenute a titolo di liberalità sono deducibili ai fini della determinazione del reddito d’impresa secondo l’articolo 95 DPR 917/1986.

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