Perché è importante per le aziende adottare un Modello Organizzativo 231?

Modello 231 – Perché è importante adottarlo?

Perché le aziende dovrebbero adottare un Modello organizzativo 231?

Negli ultimi mesi, si sono moltiplicate le richieste di informazione e consulenza legale sul decreto 231 da parte di Enti e società spaventate dalla possibilità di essere ritenute responsabili per la commissione di illeciti penali e di conseguenza sanzionati. Le ammende partono da €. 25.000 e possono arrivare fino a €. 1.5 milioni e prevedono l’interdizione dall’esercizio delle attività con confisca del profitto.

Che cos’è e a cosa serve un Modello 231?

Un Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001 è un insieme di protocolli che regolano e definiscono la struttura aziendale e la gestione dei suoi processi sensibili.

Il D. Lgs. 231/2001 individua in un Modello correttamente elaborato, adottato e aggiornato, lo strumento per esimere una società della propria responsabilità amministrativa dipendente da reato. In altre parole, se correttamente applicato, riduce il rischio di commissione di illeciti penali.

L’Avvocato Giovanni Barbini – che da tempo si occupa della materia predisponendo e supervisionando Modelli di organizzazione, gestione e controllo – ricorda tutti i motivi che dovrebbero spingere le società a fare uso di un Modello 231 adeguato.

Il D. Lgs. 231/2001 e gli illeciti amministrativi

Il Modello 231 viene adottato per permettere alle aziende di essere dispensate dai reati imputati ai singoli dipendenti e, mediante la sua compilazione, la società può chiedere legittimamente l’esclusione o la limitazione della propria responsabilità derivante da uno dei reati menzionati nella norma.

Entrato in vigore nel 2001, il Decreto ha introdotto così la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi in sede penale delle società per reati commessi dai propri membri nell’esercizio delle funzioni aziendali.

Secondo il D. Lgs. 231/2001, infatti, le aziende risultano punibili per illeciti commessi da:

  • Soggetti in posizione apicale: con funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente (amministratori, dirigenti, soggetti che agiscono in nome e per conto dell’ente)
  • Soggetti sottoposti: soggetti sottoposti alla direzione o vigilanza dei soggetti apicali (dipendenti, collaboratori, agenti e consulenti)

I reati rilevanti ai fini del D. Lgs. 231/2001

Tra i reati più significativi compresi nel Decreto sono presenti quelli ai danni dell’ambiente, dei lavoratori e della Pubblica Amministrazione. Le tipologie di reato sono però molto varie e coprono tutte le aree di attività di un’impresa.

Le sanzioni applicabili all’Ente

Le organizzazioni coinvolte possono incorrere in sanzioni amministrative e penali: le ammende possono arrivare fino a €1.5 milioni, e prevedono l’interdizione dall’esercizio delle attività con confisca del profitto.

In particolare, oltre alle sanzioni pecuniarie, sono previste sanzioni interdittive, quali:

  • L’interdizione dall’esercizio dell’attività
  • La sospensione o la revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito
  • Il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione
  • L’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e la revoca di quelli già concessi
  • divieto di pubblicizzare beni o servizi

Una società priva di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo può essere esposta a pesanti conseguenze per i reati commessi al suo interno

Pertanto, per diminuire il rischio di illeciti, la strada migliore che le aziende possono intraprendere è l’adozione del Modello organizzativo 231 e affidare il controllo e l’aggiornamento di tale modello ad un Organo di Vigilanza.

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